sabato 17 dicembre 2011

Vortice spazio-temporale

No, dico, tanto per dire eh, che io non vedo Lui dagli inizi di novembre. 'Na roba che a malapena ricordo come è fatto, e sinceramente: a) ogni tanto vado a rivedermi le sue foto sul noto social network che frequento come se ne andasse della mia vita, giusto per non dimenticare le sue caratteristiche base; b) vengo colta da raptus notturni di intenso panico al pensiero di lui che arriva e io che non lo riconosco. Perchè, a voi non verrebbe il panico, davanti a un'alternativa del genere? Vabbè. Era una domanda retorica.
Insomma, Lui arriverebbe qua - proprio qua - il 28, e resterebbe fino all'1. Nel caso in cui la notizia non sia ben chiara, praticamente noi staremmo insieme 5 giorni e 4 notti. 
Cinque giorni. Quattro notti. 
Dopo 2 mesi, giorno più giorno meno, che non ci vediamo. 
Cinque giorni. Quattro notti. 
Tanti? Pochi? Non lo so. Resta il fatto che, se non lo riconosco, saranno guai.
E' parecchio comprensibile, in definitiva, che io di lavoro faccia la conta-giorni. Lo so, c'è chi da grande vorrebbe fare l'astronauta, chi l'archeologo - coff coff -, chi il pilota di F1, chi la marmotta che incarta la cioccolata. Io conto i giorni. Embè? Direi che ognuno nella vita ha quel che si merita, se almeno sapessi che ho fatto per meritarmi questo.
Comunque.
Io conto i giorni.
Tutti i giorni.
Magari anche un paio di volte al giorno.
E in questa missione che mi sono auto-imposta e che porto avanti con totale abnegazione e sprezzo del pericolo, mi sono accorta di una cosa a dir poco sconcertante.
Davvero, non ci potevo credere.
Mi sorprende che nessuno ne abbia mai scritto.
Mi sarei aspettata giornalate, annunciazioni, proclami.
Arrivare a capo della questione rivoluzionerebbe il mondo per come lo conosciamo oggi.
Eppure, alla fine, pensandoci bene, ogni bambino sa quello che ho scoperto.
E' che quando cresciamo, presi come siamo dalla sveglia, dall'orologio, dalla puntualità - talvolta -, ce ne dimentichiamo, e serve uno sforzo per recuperare quella consapevolezza che adesso, nel pieno dell'età della ragione - buahahahahah - sconvolge un po'.


Il tempo è una fregatura.





2 commenti:

lanoisette ha detto...

cara Giuditta, ti capisco.
non per niente, col Benza ho retto un anno e mezzo, poi ho fatto armi e bagagli e mi sono installata a casa sua. e ora me lo sposo. :)

Giuditta ha detto...

Sìììììì, ho letto... auguri!!!! (che era più facile se lo scrivevo sul tuo blog, ma ehm, leggo silenziosamente) ...però, perdindirindina, un anno e mezzo è lunghissimo...